Quando si parla di salute cardiovascolare, il colesterolo è spesso al centro dell’attenzione. Un valore elevato può aumentare il rischio di aterosclerosi, infarto e ictus. Ma quali strategie possono supportare un buon equilibrio lipidico nel sangue? Accanto a una dieta sana e all’attività fisica, la ricerca scientifica ha iniziato a interessarsi a una sostanza naturale dal colore rosso intenso e dalle straordinarie proprietà antiossidanti: l’astaxantina.
Cos’è l’astaxantina?
L’astaxantina è un carotenoide naturale appartenente alla stessa famiglia della luteina e del beta-carotene. Viene prodotta principalmente da microalghe come Haematococcus pluvialis e si accumula in organismi marini che se ne nutrono, come salmone, krill e gamberi. Il suo potenziale biologico ha attirato l’interesse della scienza, in particolare per il suo effetto antiossidante estremamente potente, che risulta fino a 6.000 volte superiore a quello della vitamina C, come evidenziato in questo studio pubblicato su PubMed.
Non sorprende quindi che l’astaxantina integratore sia diventata una delle formule naturali più esplorate per il benessere cardiovascolare e la protezione cellulare.
Astaxantina e profilo lipidico: cosa dice la ricerca?
Diversi studi preclinici e clinici hanno analizzato l’impatto dell’astaxantina sul metabolismo lipidico. Una review pubblicata sul Journal of Functional Foods ha riportato che l’astaxantina può contribuire a ridurre i livelli di colesterolo LDL e trigliceridi, e favorire un aumento del colesterolo HDL, se assunta in dosaggi adeguati e per periodi sufficientemente lunghi. Puoi leggere la review completa a questo link.
Inoltre, uno studio clinico randomizzato controllato ha mostrato che, dopo 12 settimane di integrazione con 12 mg di astaxantina al giorno, si è verificata una riduzione significativa del colesterolo LDL in soggetti con dislipidemia, accompagnata da un miglioramento nei marker infiammatori. L’effetto sembra essere dovuto non solo all’azione antiossidante, ma anche alla regolazione dell’espressione genica legata al metabolismo dei lipidi e all’infiammazione.
Un supporto promettente, ma non sostitutivo
È importante sottolineare che, sebbene i risultati siano incoraggianti, l’astaxantina non deve essere vista come alternativa ai trattamenti farmacologici per l’ipercolesterolemia. Piuttosto, può rappresentare un valido supporto complementare, da inserire in una routine che includa una dieta bilanciata, attività fisica e un’attenta supervisione medica.
Come sottolinea anche la Société Européenne de Cardiologie, lo stile di vita rappresenta il primo approccio nella gestione del rischio cardiovascolare. Tuttavia, molecole naturali come l’astaxantina aprono la strada a strategie di prevenzione sempre più personalizzate.
Conclusione
Grazie alle sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, l’astaxantina si profila come un potenziale alleato nella gestione del colesterolo. Gli studi disponibili suggeriscono che può contribuire a ridurre l’LDL e i trigliceridi, favorendo al contempo l’aumento dell’HDL. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche su larga scala per confermare questi effetti e stabilire linee guida condivise sull’assunzione.
Per chi è alla ricerca di soluzioni naturali da affiancare a un approccio clinico strutturato, l’astaxantina può rappresentare una risorsa interessante da valutare con il supporto di professionistə della salute.